Il Parco San Bartolo rappresenta una perla che in pochi, anche tra i romagnoli, conoscono veramente. In molti hanno solo sentito dire della sua bellezza o magari sono stati in una delle sue due spiagge più frequentate, ma sono in pochi coloro che conoscono l’esistenza di sentieri che permettono di raggiungere scorci fantastici in luoghi incontaminati immersi tra il blu profondo del mare e la falesia viva ricoperta in estate da cascate di ginestre in fiore.

Il Parco San Bartolo presenta due ambienti distinti: la falesia a picco sul mare e il versante interno.
La prima emerge dalle basse spiagge pesaresi intervallando speroni e valli, a pareti a strapiombo. Dai tratti di costa alta a falesia viva, che in alcuni punti arriva fino a 200 m s.l.m., si può godere di un’ampia visione sulla costa, un paesaggio spettacolare ed inusuale rispetto alle coste sabbiose e basse tipiche di Romagna e Marche. Anche Dante Alighieri ne fece menzione nella Divina Commedia per la loro notevole ripidità. Lascia attoniti pensare all’arduo lavoro cui si sottoponevano i pescatori fino alla metà del secolo scorso, o i selcini, le cui tracce e racconti ancora rivivono nella memoria degli abitanti più anziani dei paesi.
Il resto del territorio protetto è costituito dal paesaggio rurale che fino agli anni Cinquanta, era attivamente coltivato anche in luoghi oggi impensabili data la ripidità del terreno e la vicinanza con il mare.

Importanti sono le tracce che la storia ha lasciato nel Parco, dagli antichi porti scomparsi, agli scavi archeologici di Colombarone, in cui i visitatori possono ammirare i resti di una villa tardo-romana, mentre nel mare, poco più a sud di Gabicce persiste il mito della scomparsa città di Valbruna, la ribattezzata Atlantide dell’Adriatico. La falesia è dominata in tutta la sua lunghezza da antichi centri storici di altura di forte impronta medioevale, che nascondono piccole meraviglie, quali Gabicce Monte, Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara e Santa Marina alta. La bellezza di questi luoghi ed il ricco patrimonio artistico preludono alle grandi ville nobiliari presenti nella parte sud del Parco: la quattro-cinquecentesca Villa Imperiale con i suoi giardini nascosti e le sue sale affrescate, la settecentesca Villa Caprile, con i suoi famosi giochi d’acqua e la Villa Vittoria del primo Ottocento.

Da non dimenticare una visita allo splendido borgo e castello di Gradara, appena al di fuori dei limiti amministrativi del Parco ma facilmente raggiungibile dallo stesso attraverso un itinerario ben percorribile anche con mountain bike.

PERCORSI NEL PARCO NATURALE DEL MONTE SAN BARTOLO

½G : escursione da mezza giornata.
1G : escursione da giornata intera.

C1. Sul tetto del mondo. Trekking dei quattro elementi (½G) – boschi e costa con falesia viva (terra), mare (acqua), panorami mozzafiato (aria) e borghi di grande fascino (fuoco) caratterizzano questa escursione che unisce idealmente i quattro elementi.

C2. Gabicce Monte e Gradara (1G) insediamenti di grande interesse culturale, naturale e paesaggistico collegati attraverso dolci colline argillose lavorate dalla sapiente mano dell’uomo.

C3. La croce del Castellaro (½G) – tra falesia ed entroterra, affascinante escursione nel San Bartolo meridionale.

C4. Tour delle Ville (1G) – percorso ad anello nell’area meridionale del Parco intorno ad antiche ville signorili di cui ancora oggi è possibile ammirare la bellezza.

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