Il Monte Nerone (1525 m s.l.m.) è un imponente massiccio della catena appenninica umbro-marchigiana situato nella provincia di Pesaro-Urbino. Il notevole dislivello di 1200 m, tra le pendici in cui si trovano i paesi e la sua cima, determina una grande ricchezza e varietà in termini di flora, fauna e paesaggio. Gli amanti dell’escursionismo quindi avranno di che sfamare il loro entusiasmo e la loro ricerca del bello. Tutta l’area è riconosciuta di grande rilevanza geologica per l’affioramento di centinaia di metri di stratigrafia, spesso sede di rilevamenti paleontologici da parte di varie università. La montagna ha così restituito importanti resti dal passato quali scheletri e fossili di animali estinti, esposti nel museo di Piobbico e Apecchio. Passeggiare sul Nerone, specie nelle ore del crepuscolo o il mattino presto, può anche metterci in contatto con gli animali selvatici che in esso vivono quali, per citarne solo qualcuno, cinghiali, daini, lepri, istrici, scoiattoli, talpe, ricci, volpi, faine, tassi… un po’ più difficili da vedere, seppur presenti, il lupo e l’aquila reale.

L’origine del nome del Monte è incerta: c’è chi la fa risalire alla vittoria del console Gaio Claudio Nerone nella battaglia del Metauro contro i cartaginesi di Asdrubale, i quali, ripiegando, furono inseguiti fino alla vetta del monte; un’altra leggenda vuole che un tale Domizio Nerone, rifugiato nelle grotte per evitare l’ira di Giove a cui aveva fatto un torto, un giorno di sole uscì in un campo e fu ucciso da un fulmine scagliato da una nuvola. Proprio quest’ultima leggenda richiama una reale caratteristica del Monte, cioè la frequente e spesso improvvisa copertura nuvolosa, peculiarità da cui forse trae veramente origine il suo nome.

Questa bellissima montagna si presenta piuttosto antropizzata nella zona della cima, resa purtroppo in parte inaccessibile a causa della presenza di strutture della RAI e del Ministero della Difesa. Inoltre la presenza sulla vetta di due rifugi attrezzati e di una frequentatissima stazione sciistica, nonchè di ben tre strade asfaltate che fin qui giungono, rendono l’accesso fin troppo comodo per gli amanti della natura selvaggia. Tutto cambia però scendendo di quota. Il paesaggio si fa più variegato, aspro e selvaggio, regalando meraviglie nascoste e difficilmente accessibili. Tra le sue mete di maggiore interesse ricordiamo alcune alte pareti strapiombanti su cui è possibile praticare l’arrampicata, forre quasi impenetrabili meta di appassionati di torrentismo (Forra del Presale), doline e fenomeni carsici di spettacolare impatto visivo (l’arco di Fondarca, la Balza Forata e la Buca Grande), ruderi di antichi castelli ed eremi, costruiti su luoghi spesso impervi e difficilmente accessibili, fino ad una grande varietà di grotte meta di speleologi (Grotta di Nerone, Grotta dei 5 laghi, Grotta dei Prosciutti).
La montagna è inoltre molto frequentata dai ciclisti, che trovano nelle tre strade che conducono alla vetta pane per i loro denti, essendo considerate tra le salite più impegnative del circondario.

PERCORSI SUL MONTE NERONE E DINTORNI

½G : escursione da mezza giornata.
1G : escursione da giornata intera.

F1. Al Monte Nerone le balze vengono coi buchi (1G) – interessantissimo percorso che porterà fino alla vetta del Monte passando per uno dei più importanti monumenti geologici dell’Appennino.

F2. Pieia e Fondarca (½G) o (1G) – antichi abitati e architetture naturali ai piedi del Monte Nerone.

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