“ Tra ‘ due liti d’Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che’ troni assai suonan più bassi,

e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria. 

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Canto ventunesimo del Paradiso, versi 106-111)

 

Il Monte Catria (1701 m s.l.m.), citato anche da Dante nella Divina Commedia, rappresenta il più imponente massiccio dell’Appennino umbro-marchigiano, nonché la vetta maggiore di quella porzione di monti compresa tra il Corno alle Scale a nord e i Monti Sibillini a sud. Grazie alla sua posizione strategica e alla sua altezza predominante sui territori circostanti, da esso è possibile godere di scorci panoramici a perdita d’occhio su gran parte dell’Italia Centrale nel raggio di centinaia di chilometri. Nelle giornate terse è possibile godere dalla vetta, di un panorama a 360°, spaziando dalle catene montuose dei monti Sibillini, dei monti della Laga e dei monti Reatini, passando per il lago Trasimeno e i folti boschi umbri, fino all’Appennino tosco-emiliano ed una larghissima porzione delle colline e pianure marchigiane, fino al mare Adriatico.

Il gruppo del Catria, oltre all’omonima vetta, ne comprende diverse altre minori che insieme formano un vero e proprio massiccio di ampia superficie, tra le quali il monte Acuto (1668 m s.l.m.), la vetta delle Balze degli Spicchi (1526 m s.l.m.), unita alla principale da una spettacolare cresta e il Corno del Catria (1185 m s.l.,m), suggestiva formazione calcarea dove si trovano arrampicate di notevole difficoltà.

La sua morfologia è caratterizzata da versanti selvaggi che all’escursionista che volesse scoprirli, donano una varietà di percorsi davvero degna di nota, con itinerari di differente difficoltà e diversissimi tra loro, paesaggi unici e bellissimi immersi in un ambiente dove il tempo sembra essersi fermato. Questa varietà di ambienti determina anche una flora ed una fauna molto ricca e variegata. Insomma una o più giornate di escursione sul gruppo del Monte Catria vi faranno senz’altro vivere un’esperienza appagante e completa sotto ogni punto di vista.

Da sottolineare anche l’importanza e l’interesse suscitati dai luoghi e dai borghi caratteristici siti alle pendici della montagna, primo fra tutti il celeberrimo ed antichissimo Eremo di Fonte Avellana, oggi importante meta di turismo già citato da Dante Alighieri nel Paradiso (vedi citazione in alto) dalle cui mura sono usciti la bellezza di 76 santi e 54 vescovi.

PERCORSI NEL MASSICCIO DEL CATRIA

½G : escursione da mezza giornata.
1G : escursione da giornata intera.

H1. Selvaggio Catria (1G) – alla conquista del corno del Catria passando per uno dei percorsi più suggestivi dell’intero massiccio.

H2. Sentiero Frassati (1G) la sacralità del millenario monastero di Fonte Avellana incontra la splendida natura del luogo recante con sé i segni delle ormai abbandonate attività dell’uomo di montagna.

H3. Alla conquista della vetta (1G) – passando per vasti prati e pascoli fino alla croce del Catria dove la vista può spaziare a perdita d’occhio.

H4. Abbazia di Sitria e Fonte Avellana (½G) – escursione di grande fascino che collega due luoghi di culto nonché il parco del Monte Cucco con il massiccio del Catria.

H5. Ai piedi del Corno (½G) – dal monastero di Fonte Avellana, un itinerario di grandissimo fascino ai piedi del Corno del Catria.

 

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